THIS IS NOT WATH IT IS
produzione Meridiano Zero
di e con
Marco Sanna
Francesca Ventriglia
Luci e Suoni
Massimo Casada
Ultimo capitolo per B-tragedies trilogia shakespeariana trash, che questa volta si confronta con Otello. La formula, come nei due precedenti capitoli che hanno affrontato Macbeth e Amleto, è quella di far reagire fra loro il linguaggio alto di Shakespeare con forme espressive molto più basse, i dialetti, il karaoke, il voyeurismo tipico di certa stampa scandalistica, le barzellette. Il tutto per inseguire la deriva del concetto di popolare. Cosa è popolare? Come si fa ad essere popolari? Soprattutto, si può essere popolari?
I personaggi sono ridotti a poveri relitti, svuotati di ogni consapevolezza, rifiutando essi stessi di voler sapere o conoscere i motivi per i quali si trovano ad agire su un palcoscenico. La storia è lasciata alle spalle, è data per scontata come è giusto che sia visto che si ripete da cinquecento anni. Si parla dunque verso un pubblico dal quale si pretende che conosca a priori l’argomento di discussione, se non lo conosce tanto peggio per lui, ha avuto secoli per informarsi. Parlare a chi conosce l’argomento, da modo di sottintendere la cronologia dei fatti, di tralasciare le cose meno importanti, di andare al nocciolo o magari divagare, perdersi nella discussione che diventa tramite per la creazione di un nuovo punto di vista.