Svalbard, la terra dove nessuno muore
Regia video e fotografia: Omar Bovenzi
Drammaturgia e regia teatrale: Giordano Vincenzo Amato
Concerto e colonna sonora Blind Cave Salamander (Fabrizio Modonese Palumbo, Paul Beauchamp,
Julia Kent) col contributo di Xiu Xiu e Store Norske Mandskor
Voce e azione in scena: Eliana Cantone
In video: Gianni Colosimo
Luci: Alessia Massai
Costume: Roberta Vacchetta
Oggetto di scena: Luca Lusso
Produttore esecutivo: Il Mutamento Zona Castalia
“Svalbard, la terra dove nessuno muore” è uno studio del territorio artico in quattro moduli che intreccia i linguaggi di teatro, cinema e musica, comprendendo una performance teatrale e un concerto, un album musicale, un documentario e un cortometraggio.
È un’esplorazione artistica, sociale, ecologica, umana e politica, incentrata sulle tematiche riguardanti la protezione dell’ecosistema, le conseguenze dei cambiamenti climatici, la possibilità di una pacifica convivenza, la demilitarizzazione e il divieto di insediamenti militari nei territori.
L’Arcipelago delle Svalbard, a 1.300 chilometri di distanza dal Polo Nord, è il luogo dove la popolazione di orsi sorpassa quella umana, dove sementi da tutto il mondo sono conservate sotto il permaforst, dove convivono cittadini di oltre quarantatré diverse nazionalità, dove non ci sono eserciti.
L’Arcipelago delle Svalbard, a 1300 km di distanza dal Polo Nord, è il luogo dove la popolazione di orsi sorpassa quella umana, dove sementi da tutto il mondo sono conservate sotto il permafrost, dove convivono cittadini di oltre 43 nazionalità, dove non ci sono eserciti, dove nessuno nasce e dove nessuno può essere sepolto. Un’esplorazione artistica sociale, ecologica, umana, politica. Un album e un concerto, un documentario, un cortometraggio, una performance teatrale.