Meridiano Zero, Cucumea Teatro e Spazio T, queste le compagnie selezionate, saranno sostenute nella realizzazione dei loro progetti futuri fino al 2017.
Le compagnie selezionate all’interno del progetto GIOVANI IDEE promosso da Sardegna Teatro (Teatro di Rilevante Interesse Culturale) in rete con Cedac e diversi spazi culturali del territorio, saranno coinvolte in un percorso formativo, produttivo e distributivo nell’arco di un triennio.
I vincitori sono stati selezionati tra 37 progetti presentati durante il Pitch Contest, un evento di presentazione di idee, un format interattivo in cui i partecipanti hanno presentato, con una sintesi 15 minuti i loro progetti, sfruttando la possibilità di confrontarsi con alcuni esperti della realtà teatrale isolana, l’evento è stato organizzato al Teatro Massimo di Cagliari il 28 febbraio e il 1 marzo 2015.
Il progetto NordNordOvest presentato da Marco Sanna, Francesca Ventriglia e Maria Luisa Usai sarà dunque sostenuto da Sardegna Teatro con la direzione di Massimo Mancini, e prevede la realizzazione di tre diverse produzioni, una per ogni anno di durata del progetto, che affronteranno i temi dello scontro generazionale e dei rapporti con le tradizioni teatrali. Il percorso terminerà con la creazione finale di un unico evento dove far convergere le tre singole produzioni, intese quindi come episodi.
Ogni singola tappa (o episodio) sarà un’opera indipendente che svilupperà una vicenda “secondaria”, un particolare, nell’ambito di un argomento di fondo. Verrà affrontata la tematica del conflitto generazionale vissuto sia come individui (incontro e scontro con il presente il passato e il futuro della singola personale intima esistenza), sia come artisti nei confronti della tradizione teatrale e di tutti i suoi movimenti, i suoi limiti e le sue gabbie.
Sarà una battaglia contro il “vecchio che non muore”, non intendendo negare ciò che di sano ha lasciato la vecchia guardia, i maestri, ma quella particolare patina che sembra ricoprire il Teatro in ogni suo tentativo di svecchiamento, quella falsa cultura scolastica e accademica che ancora opprime chi a quest’arte si approccia.