regia Angelo Trofa
testo Valentina Fadda e Angelo Trofa
con Valentina Fadda, Felice Montervino e Vanessa Podda.
Cos’è la lingua di vitello?
Una metafora? Un simbolo? Una risposta? Un piatto della tradizione culinaria?
Forse é tutto. Forse é niente. La lingua di vitello é l’unico fulcro di questo spettacolo inevitabilmente frammentario, un centro gravitazionale, una speranza unificatrice, una domanda che aspetta di essere ben formulata, una risposta in arrivo. Tre individui indefiniti, in uno spazio indefinito, sono in attesa che venga apparecchiata la cena e in scena danno vita a numerose storie assurde e grottesche, frammenti di altre realtà. Un improbabile trasmissione televisiva, un dramma campestre, una favola allegorica: sono alcune delle scene rappresentate nello spettacolo che hanno come unico scopo quello di attendere e cercare il senso ed il sollievo dall’epifania della misteriosa lingua di vitello. Lingua di vitello é una girandola di situazioni in cui il sorriso si frantuma, come riflesso in uno specchio rotto, lasciando spazio ad una svagata inquietudine, all’incertezza, alla sensazione di aver perso qualcosa, di non aver ascoltato la risposta o di non aver capito la domanda.