scritto e diretto da Salvatore Manca – performance di Daniela Tamponi
Soundtrack elettronica di Arnaldo Pontis/Magnetica Ars Lab
con la partecipazione di Irma Toudjian( Pianoforte) e Alex Ledda ( Drum Machines)
DIRETTA SKYPE COL REGISTA SALVATORE MANCA E CON LIA ORIGONI IN OCCASIONE DEL SUO CENTESIMO COMPLEANNO.
Il film/documentario di ricerca è dedicato a Lia Origoni, una cantante e artista molto nota in Italia e in Europa nella prima metà del secolo scorso, nata in Sardegna (a La Maddalena, il 20 ottobre del 1919) e ancora vivente. Il film ritrae l’artista Lia Origoni che oggi (all’epoca delle riprese) ha 94 anni alle prese con una nuova vita, in un mondo sempre più tecnologico, frenetico e meccanico.
In questo mondo Lia, da autodidatta, si immerge con semplice curiosità artistica cercando nuove strategie per riuscire a far riemergere la sua arte oramai dimenticata dai media. Riesce a farlo adattandosi rapidamente alle nuove tecnologie, lavorando alle tecniche di editing su computer audio e multimediali a partire dalle bobine magnetiche contenenti centinaia di registrazioni canore, recuperate fortuitamente dagli archivi della RAI. E adattandosi alla comunicazione quotidiana attraverso i moderni social network. Lia vive la sua seconda vita, ormai prossima al secolo, in mezzo ai mezzi moderni con la curiosità di un nativo digitale e senza nessuna paura di sbagliare.
A 94 anni compiuti Lia vive a La Maddalena, la sua città natale in Sardegna nella quale è tornata dopo aver vissuto in molte città nel mondo, e lavora ogni notte al computer fino alle 4 del mattino, per ripulire i vecchi nastri della RAI con le registrazioni dei suoi concerti e passarli in stereofonia e in formati digitali.
Si tratta di vecchi nastri magnetici fortuitamente recuperati dagli archivi del secolo scorso che la RAI (Radio televisione italiana) voleva mandare al macero. In quelle centinaia di nastri è ancora incisa la sua voce dal vivo durante tutta una vita di arte e di cultura musicale, una vita che l’avvento delle nuove tecnologie avrebbe mandato in fumo senza pietà. In questo modo, nuovo, indipendente e ribelle invece un’artista quasi centenaria come Lia che si è esibita con immenso successo e per decenni, anche durante la guerra, in mezza Europa e in centinaia di concerti dal vivo, senza mai aver registrato allora un solo brano in uno studio di registrazione, come una moderna fenice risorge digitalmente oggi dalle proprie ceneri.
Note sulla colonna sonora: Arnaldo Pontis
Anche per stimolare ulteriormente la propria e altrui curiosità verso le nuove frontiere artistiche e anche tecnologiche, Lia Origoni e il giovane regista sardo Tore Manca che dirige questo docu-film a lei dedicato, si sono rivolti a Daniela Tamponi, la danzatrice e performer sarda che compare nel film durante le sue performance.
Ed entrambi hanno anche coinvolto nella realizzazione delle musiche della colonna sonora, Arnaldo Pontis, informatico e musicista elettronico, anch’egli nato in Sardegna, che ha all’attivo numerosi lavori, progetti musicali, dischi, colonne sonore per film e teatro e collaborazioni con musicisti di livello internazionale. Con il suo progetto artistico Magnetica Ars Lab (www.magnetica.org) Arnaldo è oggi anche un noto esponente in Italia della corrente artistica e musicale che fa uso delle moderne tecnologie informatiche ed elettroniche nelle composizioni sonore e viene definita “industrial”.
Nella realizzazione dei brani elettronici che compongono questa colonna sonora egli ha quindi lavorato distorcendo e modificando senza nessuna remora per reindirizzare verso nuove frontiere sonore le antiche melodie e la splendida voce di Lia e per farlo si è avvalso della collaborazione al pianoforte di Irma Toudjian, la nota pianista classica di origini armene che vive a Cagliari (che suona nel brano finale liberamente ispirato a Debussy) e anche di Alex Ledda, un altro giovane musicista sardo che vive a Roma, che collabora alle batterie elettroniche.
Biografia: SALVATORE MANCA (1971)
Vive e lavora a Sassari. Video artista e poeta “indipendente” inizia nei primi anni 90 come artista visivo partecipando a Reading di poesia e collettive d’arte e video arte.collaborando con artisti visivi, musicisti e ( performer ). Ha diretto lavori di video-arte e cinema sperimentale, tra cui Bioethic Vision ( 2016 )
Ha pubblicato due raccolte di poesia:
“Contos e cantos” – edizioni Stampa Alternativa e “Soluzione estrema” – edizioni No frontiere (2003/2004)
Biografia: LIA ORIGONI (1919)
Lia Origoni nasce a La Maddalena, il 20 ottobre del 1919.
A diciotto anni vince a Roma la borsa di studio del Ministero per frequentare gli studi musicali al Teatro dell’Opera. Il suo talento è tale, che, caso unico nella storia, la borsa le viene confermata pure l’anno successivo. A 20 anni sottoscrive il primo contratto con la sperimentale Fonovisione (progenitrice della Televisione) che opera a Roma con una ventina di monitor, di cui uno per il Duce e uno per il Papa. Viene scritturata da Totò e Anna Magnani per la rivista “Quando meno te l’aspetti”. Nel 1940 Lia passa con Rabagliati. Poi, per un contratto di 300 marchi a serata, che costituiva per l’epoca una vera fortuna, a soli 22 anni debutta alla Scala di Berlino, incontrando le massime stelle europee del momento Jaques Tati, Werner Kroll, Loni Hoiser.
Il successo di Lia Origoni diventa travolgente durante gli anni quaranta tanto da offuscare pure il mitico Tito Schipa, ormai al termine della sua prestigiosa carriera. Gli artisti che si esibiscono a Berlino in quegli anni sotto la guerra vengono mandati in tournèe per portare conforto alle truppe impegnate nei territori sovietici. Durante una di queste tournè Lia viene addirittura catturata dai partigiani che quando capiscono che si tratta della giovanissima e famosa soprano italiana la rilasciano senza che le venga torto un capello.
A Berlino nello stesso periodo, sotto i bombardamenti alleati, una gigantografia di Lia Origoni al massimo della sua notorietà, alta 2 piani, coprì per mesi lo squarcio di un palazzo storico davanti al teatro.
Lia resistette a lungo anche alle avance del potente Goebbels, nonostante le preoccupazioni dell’ambasciata italiana, che temeva pesanti complicazioni diplomatiche. Dopo il 25 aprile e la destituzione del Duce, Lia Origoni chiede di lasciare subito la Germania, ma i gerarchi nazisti glielo vietano. Raggiunta in maniera rocambolesca l’ambasciata italiana riesce a fuggire prima che si chiudano le frontiere.
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Dopo la guerra si presenta all’EIAR di Firenze e ottiene una scrittura dal maestro Barsizza. A seguito di questo nuovo successo, passa a Milano, dove all’Olimpia viene scritturata per La Scala d’Argento, di Roversi, con Costa e Tajoli. Le truppe alleate sono ormai sbarcate in Sicilia, l’Italia firma l’armistizio e i tedeschi, furibondi, escono da Roma, per attestarsi lungo la linea gotica. L’Italia è spezzata in due: al sud gli alleati, al nord i tedeschi. Lia è scritturata per una tournèe a Brescia, Piacenza, Genova e Milano. Da Milano la cantante si trasferisce a Venezia. Viene scritturata per la commedia “Addio giovinezza”. Finalmente Lia si presenta alla Scala di Milano e viene scritturata per La Traviata.
Il successo cresce e questa edizione della Traviata verrà ricordata anche perché una replica venne dedicata a Evita Peron, in visita ufficiale in Italia. Seguiranno numerose altre opere liriche a Roma e al San Carlo di Napoli, e poi contratti per trasmissioni alla RAI, tournèe a Parigi, esibizioni al Dianarzade, al Moulin Rouge, all’Operà, Lia che in quel periodo è amica di Chevalier, partecipa e vince il festival della canzone italiana in Francia. Va poi a Madrid, a Barcellona, in Marocco a Casablanca, in Egitto, a Il Cairo e ad Alessandria come ospite di riguardo di Re Farouk. Alle esibizioni canore si affianca il percorso teatrale con Paolo Poli, e anche una sua memorabile prestazione nell’Opera da tre soldi di Brecht. Ma anche studi sulla musica folkloristica accanto al maestro Giorgio Nataletti, direttore della scuola di Santa Cecilia. All’Università di Grenoble, negli anni cinquanta e all’apice della sua carriera artistica e dei riconoscimenti ufficiali, Lia Origoni decide di smettere di cantare. Oggi, a 94 anni compiuti vive a La Maddalena e si occupa attivamente del ri-editaggio delle centinaia di sue registrazioni canore, salvate dalle teche RAI, lavorando in autonomia al computer con particolare dimestichezza nelle nuove tecnologie audio.
DANIELA TAMPONI (1971).
Ballerina diplomata presso l’ Imperial Society Teachers of Dancing di Londra.
Diplomata all’ Istituto di Educazione Fisica Lombardia di Milano.
Ha studiato recitazione e teatro-danza presso la compagnia teatrale “Quelli di Grock” (Milano) con Susanna Baccari, Valeria Cavalli e Brunella Andreoli e Maurizio Salvalalio; ha frequentato corsi di danza contemporanea con Kim Amelotti e Tery Weikel .
Nel 2004 vince una borsa di studio al Cento Formazione Danza (Salsomaggiore-Parma) diretto da Annarita Partecipa a numerosi stage e corsi di formazione professionale tra i quali:
Malù Airado e Domenique Mercy del Wuppertal Tanztheater di Pina Bausch, Barre Philips, Julien Hamilton, Ornella D’ Agostino, Eileen Standley, Lynda Barlet, Avi Kaiser, Sergio Antonino, Mauro Astolfi, Loris Petrillo, Enrico Buratti, Cristina Amodio, Pierre Favre, Mario Mascitelli, Rossella Fiume, Paolo Quattrini, Carlo Furletti, Luisa Lauretta, G. Luca Taddei, Bogdan Renczynski, Marigia Maggipinto, Matteo Gazzolo. Attualmente frequenta il corso di formazione per counselor ad indirizzo arte terapeutico presso L’Istituto Gestalt e Body Work a Cagliari.
Fra gli altri ha lavorato insieme a: Tore Manca, Matteo Gazzolo, Ornella D’Agostino, Marco Boscani, Rossella Maiore Tamponi, Andrea Meloni, Fulvio Renzi, Erika Giovannini.